Stanotte ti ho sognato,
eri bella come un tempo
ti aiutavo a scendere delle scale di pietra
vicino a una scogliera.
Mi dicevi che mi volevi bene
e mi sono svegliato in lacrime.
Mi manchi tanto nonna.
MattEgo
Life of A-typical Nerd!
venerdì 13 giugno 2014
martedì 24 dicembre 2013
Buon Natale
E' da molto che non scrivo, in realtà non scriverò ancora per un po', non ho nulla da dire, per adesso Buon Natale...speriamo che Babbo Natale mi porti quello di cui ho più bisogno ora...
mercoledì 16 ottobre 2013
Orfani
Salvo alcune eccezioni i numeri 1 delle testate bonelliane
uscite negli ultimi anni hanno avuto su di me impatti contrastanti, fungendo
spesso da anticamera all’intera serie, o miniserie, i primi numeri hanno finito
per essere da me considerati spesso letture pesanti, un po’ noiose, incentrate
con lunghe conversazioni o pensieri a farmi capire il personaggio o i
personaggi, il contesto in cui essi si muovono e il genere di storie che la
serie si preparava a raccontarmi, non permettendomi di capire se quello che
stavo leggendo mi piaceva davvero oppure no.
Oggi ho comprato il primo numero di quello che è da
considerarsi l’esperimento più ambizioso che la Sergio Bonelli Editore abbia
lanciato in edicola da un po’ di tempo a questa parte “Orfani”, una miniserie
che ha la particolarità di essere completamente a colori scardinando la ferrea
regola del bianco e nero, ed ecco che mi
ritrovo a leggere un albo in cui la forza delle immagini e pochi semplici
dialoghi ti trasportano nell’universo dei protagonisti non lasciando molti
dubbi su ambientazione e caratteri dei personaggi (che sicuramente saranno
approfonditi nel corso della serie).
E così Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari mettono in
scena un fumetto veloce, dinamico, immediato, da uno script sicuramente non
originalissimo che potremmo semplificare con “Attacco mondiale da parte di
alieni, bimbi sopravvissuti, bimbi addestrati per diventare soldati, i soldati
iniziano il loro lavoro ammazzare gli alieni”, beh forse la faccio troppo
facile, siamo solo al primo numero sicuramente ci aspettano parecchi colpi di
scena.
Fatto sta che la premiata coppia porta in scena il fumetto
con la maestria di chi il suo lavoro lo sa fare, e lo sa fare bene. Citazionista, come Recchioni ci ha abituato a
trovare in molti dei suoi lavori precedenti, Orfani strizza a mio avviso, e
parlo quindi da appassionato di fumetti e non da critico esperto o addetto del
settore, a film, serie tv, videogiochi , anni 80 e forse anche un po’ dei 90 e del nuovo millennio e tanto
altro, a cui personalmente sono
affezionato, e finisce che mi riconosco nel prodotto presentato dalla Bonelli.
Diciamocela tutta, Recchioni è uno sceneggiatore rodato e bravo, ma è anche un
uomo di marketing consapevole, non ho modo di parlare di lui a titolo personale,
non lo conosco, non ho titoli per parlare della sua professionalità, non sono
uno sceneggiatore o uno del mestiere, ma faccio marketing da 8 anni e Recchioni
è uno che sa cosa sia il social media marketing, o ha un talento naturale nella
sua gestione, e per un anno buono ha gestito sapientemente la promozione della
sua creatura nel mondo virtuale usando benissimo i canali social. Inoltre è una
persona dotata di cervello ed si dimostra estremamente colta o almeno lo è su
quanto gli interessa e su quello che gli piace, e quello che gli piace e gli
interessa lo scrive e lo mette in scena con grandi capacità, conosce il suo
target di pubblico, sa cosa dargli, in che quantità e quando, e i risultati che
ottiene provano che è così.
Questo primo numero vede lo stesso Mammucari ai disegni. Per
chi non avesse mai visto niente fatto da lui Orfani è un buon punto per
iniziare a conoscere questo disegnatore italiano, cazzo è bravo, e bravissimo,
pulito, chiaro, maniacale diciamolo pure.
Il fumetto è fatto da una storia e dalle immagini che questa
storia racconta, ci sono stati casi in cui si sono sperimentati fumetti in cui
non erano mai presenti dialoghi, una narrazione completamente lasciata alle
immagini disegnate, Orfani ha dei dialoghi, dei dialoghi divertenti direi, ma
se scorrete quelle 94 (sono 94?) tavole, vi potrete accorgere che tutta la
parte “parlata”, o gran parte di essa, potrebbe divenire un superfluo, le
immagini sono chiare, continue, potenti. In sintesi potreste capire tutta la
storia senza dover leggere una riga (ma fatelo ne vale la pena).
Per farla breve, un anno di pubblicità su blog, facebook,
twitter, hanno accresciuto aspettative su un fumetto che oggi è uscito in tutta
Italia, e che ho divorato avidamente, lasciandomi entusiasta e pronto a chiedere
il secondo capitolo. Riuscire a mantenere questo trend per tutta la serie, è questa la vera sfida che gli Orfani devono
vincere, altro che alieni provenienti da pianeti remoti, una sfida che se
vinta, potrebbe riscrivere alcune regole legate al modo di fare fumetto
popolare in Italia.
domenica 22 settembre 2013
Circolo LaAV Lucca
"Non ero riuscito a scollare la faccia da quel libro neanche
quando ero uscito per portare Golia a scorrazzare nei prati sotto le mura della
città. Mi ero semplicemente seduto sull’erba umida e sul terreno ancora
ammorbidito dalle piogge dei giorni precedenti, continuando a leggere senza
sosta, interrotto solo per brevi attimi dal mio cane che mi esortava a lanciare
lontano la sua palla da tennis già sporca di fango. Lanciavo. Sfregavo per un
attimo le dita alla tuta per pulirle. E ritornavo a leggere avidamente, mentre
piccoli residui di terra rimanevano sui polpastrelli depositandosi poi sulla
copertina azzurra e su alcune pagine del libro. “Siddharta” mi trasportava in
un viaggio profondo imprimendosi dentro di me, come le mie impronte si imprimevano
sulla carta porosa di quel libro."
Questa è una mia breve testimonianza in merito ai libri e al valore della lettura. Altre piccole storie potrete trovarle nella pagina facebook della LaAV (Lettura ad Alta Voce)dove potrete scoprire di cosa si occupa questo circolo di volontari presenti non solo a Lucca, ma in tante città italiane.
Per gli amici lucchesi, ma anche per gli amici non lucchesi, cliccate mi piace sulla loro pagina e rimanete sintonizzati, venerdì 27 settembre ci sarà il primo evento LaAV a Lucca.
Questa è una mia breve testimonianza in merito ai libri e al valore della lettura. Altre piccole storie potrete trovarle nella pagina facebook della LaAV (Lettura ad Alta Voce)dove potrete scoprire di cosa si occupa questo circolo di volontari presenti non solo a Lucca, ma in tante città italiane.
Per gli amici lucchesi, ma anche per gli amici non lucchesi, cliccate mi piace sulla loro pagina e rimanete sintonizzati, venerdì 27 settembre ci sarà il primo evento LaAV a Lucca.
lunedì 2 settembre 2013
Fine Ferie...
I tramonti sul mare, l’incessante sciabordio delle onde, i
colori che ti circondano, gli odori che invadono le tue narici, il vento che ti
accarezza dolcemente, la luna piena che illumina la notte, il frinire delle
cicale, il volo stanco dei gabbiani, il sapore della pelle salata, la
sensazione che provi quando cammini sulla sabbia, le nuvole che cambiano forma
nel cielo e ancora il vino, la musica,
le chicchiere e tante altre piccole cose amplificano la loro potenza emotiva quando
si è lontani da casa, in special modo quando ci stiamo concedendo una meritata
vacanza!
Catapultati lontano, magari con la più improbabile delle compagnie, o forse la migliore combinazione di amici possibile chissà, ritrovarsi a vivere ogni giorno con la voglia di stare bene, senza complicarsi troppo la vita.
Avrei dovuto scrivere questo post una decina di giorni fa, di rientro dalla trasferta in Sardegna, ma come sempre sono lento nel fare le cose, inoltre avevo bisogno di rimettere in ordine idee, emozioni e sensazioni provate non solo nella bella isola, ma anche provati nel corso di questa estate piena di contraddizioni personali, inoltre sono stato sballottato per lavoro (finché ce l’ho) da Domodossola a Foligno per tutta la scorsa settimana.
La bellezza della Sardegna e del suo mare sono ormai ben noti e conosciuti, non credo siano necessarie altre parole, per giunta scritte da me che sono un perfetto nessuno per il mondo, per rimarcare tale ovvietà, la Sardegna è un’ottima meta per le ferie estive, in poche parole “ci si sta bene!” e detto da un campanilista della sua amata Toscana, potete crederci!
Se mai quello che mi sono portato via da là, oltre a tutta una serie di ricordi più o meno belli, è stata l’incredibile sensazione di benessere provata nel riuscire dopo mesi di tensione, a rilassarsi un po’, senza dovermi forzare a fare qualcosa, vivendo il momento sulla base dei miei capricci e delle mie voglie, una cosa questa, che si infrange in modo irreparabile con il ritorno alla tua vita quotidiana, dove i ritmi di vita non sono mai completamente dettati da te, ma da tanti fattori esterni che sembrano avere il solo scopo di creare squilibri continui nella tua giornata...poi ci si chiede perché odio il mondo come un sociopatico.
Catapultati lontano, magari con la più improbabile delle compagnie, o forse la migliore combinazione di amici possibile chissà, ritrovarsi a vivere ogni giorno con la voglia di stare bene, senza complicarsi troppo la vita.
Avrei dovuto scrivere questo post una decina di giorni fa, di rientro dalla trasferta in Sardegna, ma come sempre sono lento nel fare le cose, inoltre avevo bisogno di rimettere in ordine idee, emozioni e sensazioni provate non solo nella bella isola, ma anche provati nel corso di questa estate piena di contraddizioni personali, inoltre sono stato sballottato per lavoro (finché ce l’ho) da Domodossola a Foligno per tutta la scorsa settimana.
La bellezza della Sardegna e del suo mare sono ormai ben noti e conosciuti, non credo siano necessarie altre parole, per giunta scritte da me che sono un perfetto nessuno per il mondo, per rimarcare tale ovvietà, la Sardegna è un’ottima meta per le ferie estive, in poche parole “ci si sta bene!” e detto da un campanilista della sua amata Toscana, potete crederci!
Se mai quello che mi sono portato via da là, oltre a tutta una serie di ricordi più o meno belli, è stata l’incredibile sensazione di benessere provata nel riuscire dopo mesi di tensione, a rilassarsi un po’, senza dovermi forzare a fare qualcosa, vivendo il momento sulla base dei miei capricci e delle mie voglie, una cosa questa, che si infrange in modo irreparabile con il ritorno alla tua vita quotidiana, dove i ritmi di vita non sono mai completamente dettati da te, ma da tanti fattori esterni che sembrano avere il solo scopo di creare squilibri continui nella tua giornata...poi ci si chiede perché odio il mondo come un sociopatico.
Delle giornate spensierate restano comunque nella mia mente le corse in pineta,
le conversazioni durante i lunghi bagni, gli aperitivi sulla spiaggia, le
risate di gusto su argomenti insulsi, le discussioni sulle canzoni di De Andrè,
il cocomero autorigenerante, il mirto rovesciato, la pioggia battente a Spargi
che ci ha regalato un momento di ilarità unica, le bottiglie di cannonau
seccate in veranda, il testicolo esplosivo del Panca, le interminabili attese
del Marzi, i pomodori dell’orto di Markino, le nuove amicizie, le dune di Porto
Pollo, i tuffi a Budelli, l’azzurro e il giallo…e il ritorno di una canzone
passata degli 883 (non la migliore ammettiamolo)
Del resto cosa puoi volere di più??
Te lo dico io! Il porceddu cazzo...non ho mangiato il porceddu!!
lunedì 12 agosto 2013
Reinventarsi
E così ti ritrovi a 35 anni a dover reinvetare la tua vita, perchè se non sei stato abbastanza bravo da metterla sottosopra da solo, e ammettiamolo pure, io del mio ce l'ho messo in certi ambiti, la vita può essere comunque ribaltata da contingenze esterne a te non imputabili, facendoti ritrovare ad esempio in un limbo lavorativo chiamato Cassa Integrazione.
La Cassa Integrazione rappresenta ormai in Italia una sorta di eutanasia assistita verso quel buio e spettrale buco nero che è la disoccupazione, in pratica si tratta di un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, nella speranza, vana, che l'azienda per cui lavori si riesca a risollevare da un momento di crisi e possa riprenderti nelle sue fila per continuare le tue mansioni mentre percepisci una percentuale del tuo stipendio grazie all'intervento dello Stato, ma che si traduce nella maggior parte dei casi, in un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, in cui si percepisce una percentuale del proprio stipendio grazie all'intervento dello Stato mentre si cerca un nuovo lavoro, che come ahimè sappiamo, è un po' una chimera in questo periodo.
Bisogna ammettere che passare a casa tutto questo tempo senza lavorare, per quanto si cerchi di tenere la testa occupata in tutte le maniere possibili, porta inesorabilmente e lentamente a una forma di depressione psicologica. Si può correre, dipingere miniature, vedere film o serie tv, ascoltare della musica, studiare, leggere, ma il tarlo di un futuro incerto, senza retribuzione che permetta di poter pagare bollette, cibo e magari qualche distrazione, rode la tua testa incessantemente, bloccandoti in una morsa, catapultandoti in una spirale di pensieri negativi.
Reagire a questa situazione è difficile, ma è l'unica cosa che si può fare, mandare curriculum, cercare nelle agenzie di lavoro interinale, nei centri per l'impiego, candidarsi, mettersi in gioco, progettare nuove direzioni, reinventarsi.
Ci sto pensando, una svolta nella mia vita, un lavoro completamente nuovo? Un corso professionalizzante? Una nuova città? E se fosse un nuovo Paese?
Tutte domande interessanti, tutte prospettive che spaventano ed eccitano allo stesso tempo, dando seguito a nuove domande, nuovi pensieri, nuove incertezze.
Dare risposte a tutte queste domande dovrebbe essere quella che comunemente chiamiamo vita, a volte vorrei solo fosse un po' meno complicata, ma visto che comunque sono abituato a cercare di sorridere, permettetemi una citazione "potrebbe essere peggio!"..."Potrebbe piovere!"
La Cassa Integrazione rappresenta ormai in Italia una sorta di eutanasia assistita verso quel buio e spettrale buco nero che è la disoccupazione, in pratica si tratta di un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, nella speranza, vana, che l'azienda per cui lavori si riesca a risollevare da un momento di crisi e possa riprenderti nelle sue fila per continuare le tue mansioni mentre percepisci una percentuale del tuo stipendio grazie all'intervento dello Stato, ma che si traduce nella maggior parte dei casi, in un periodo in cui non si lavora, o si lavora molto poco, in cui si percepisce una percentuale del proprio stipendio grazie all'intervento dello Stato mentre si cerca un nuovo lavoro, che come ahimè sappiamo, è un po' una chimera in questo periodo.
Bisogna ammettere che passare a casa tutto questo tempo senza lavorare, per quanto si cerchi di tenere la testa occupata in tutte le maniere possibili, porta inesorabilmente e lentamente a una forma di depressione psicologica. Si può correre, dipingere miniature, vedere film o serie tv, ascoltare della musica, studiare, leggere, ma il tarlo di un futuro incerto, senza retribuzione che permetta di poter pagare bollette, cibo e magari qualche distrazione, rode la tua testa incessantemente, bloccandoti in una morsa, catapultandoti in una spirale di pensieri negativi.
Reagire a questa situazione è difficile, ma è l'unica cosa che si può fare, mandare curriculum, cercare nelle agenzie di lavoro interinale, nei centri per l'impiego, candidarsi, mettersi in gioco, progettare nuove direzioni, reinventarsi.
Ci sto pensando, una svolta nella mia vita, un lavoro completamente nuovo? Un corso professionalizzante? Una nuova città? E se fosse un nuovo Paese?
Tutte domande interessanti, tutte prospettive che spaventano ed eccitano allo stesso tempo, dando seguito a nuove domande, nuovi pensieri, nuove incertezze.
Dare risposte a tutte queste domande dovrebbe essere quella che comunemente chiamiamo vita, a volte vorrei solo fosse un po' meno complicata, ma visto che comunque sono abituato a cercare di sorridere, permettetemi una citazione "potrebbe essere peggio!"..."Potrebbe piovere!"
martedì 23 luglio 2013
Chiuso per Ferie
Ho completamente abbandonato il cervello a se stesso, son giorni lenti, noiosi, non ho un cavolo da scrivere, neanche la voglia. Sarà il caldo, saranno una serie di pensieri da sistemare nella mia mente.
Cerco di tornare a scrivere quanto prima! Promesso!
Cerco di tornare a scrivere quanto prima! Promesso!
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